domenica 27 gennaio 2013

"Awakening" at the airport 2/2

Il risveglio non è stato dei più sereni... se di risveglio si può parlare visto che, cercando di mutare in un invertebrato per meglio adattarsi alla conformazione anti ergonomica del mio letto improvvisato, dormire non è stato molto confortevole... né semplice. Ora credo di aver assunto una postura da "ho 4 sedute stampate su schiena, sedere e gambe"... forse per quello che la cinese seduta poche file innanzi a me mi ha osservato con un certo interesse quando alle 7.00AM mi sono seduto sulla mia postazione spuntando col busto oltre gli schienali... devo essere sembrato un opossum che ancora mezzo addormentato cerca di mettere a fuoco la vista alla ricerca della sua adorata ghianda. Avrei realmente bisogno di un massaggio thailandese per rimettere nella loro esatta collocazione vertebre e costole... ma non posso permettermelo.

Anche quest'ultima notte qui al Don Mueang si è rivelata interessante dal punto di vista umano. Non riuscendo a prendere sonno anche a causa di un televisore che proponeva - a ciclo continuo - pubblicità, hit parade thai e trailer ad un volume inaccettabile ed insopportabile (avrei voluto avere una fionda!), mezzo rincoglionito ed un po' infastidito, barcollando ma cercando di non passare per un ubriaco, mi sono diretto verso quell'infernale apparecchio e dopo aver trovato i tasti ho tolto il volume all'audio. Ma chi c...o è interessato a seguire qualcosa all'1.00-2.00AM (tra l'altro in una lingua ai più incomprensibile)?

Una delle due ragazze spagnole, sedute proprio lì vicino, a seguito della mia "geniale" azione mi ha sorriso come per ringraziarmi... ma farlo tu o la tua amica che siete a meno di due metri no?? Non ti sparano addosso... al massimo avrei sparato io se qualcuno avesse provato ad impedirlo!

Va beh, fortunatamente gli altri apparecchi televisivi erano già in modalità mute... ce n'è di gente furba in giro, così mi hanno evitato di passarli tutti... grazie. Tornato molto soddisfatto alla mia postazione - o al mio accrocchio da fachiro - e sedutomi, la ragazza cinese sdraiata sulla fila adiacente la mia si siede e mi domanda sottovoce "Where are you from?"... quasi come domandare da dove stesse arrivando un essere tanto brillante e ricco d'iniziativa. Così è iniziata una piacevole conversazione in Inglese raccontandoci dei nostri rispettivi viaggi... quando le ho risposto che non ero mai stato in Cina ma che ho un cugino che vive a Chengdu (l'ho scritto giusto?... boh) lei mi guardato con un'espressione felice e quasi sorpresa "Really? I live in a small town near Chengdu!"... com'è piccolo il mondo. Abbiamo proseguito ripetendo parole e frasi imparate qui in Thailandia - le medesime... ma vah? - e poi insegnandoci vicendevolmente qualche vocabolo e frasi di circostanza nella nostra lingua madre: quando ripetevo con pronuncia corretta lei alzava il pollice in segno affermativo sorridendo molto soddisfatta.
Devo forse aggiungere che stamattina non mi ricordo più nulla? Ah ecco... era scontato. Poi, quando mi ha chiesto da quanto fossi in giro e quali fossero i miei programmi, ha spalancato i suoi occhi a mandorla e con grande stupore misto ad ammirazione ha esclamato "I admire you!"... anche se non sto facendo nulla di straordinario (e non sono certo l'unico), fa sempre piacere avere manifestazioni di entusiasmo per questa mia decisione. 

Già... i miei programmi... proprio stanotte - il destino? - ho scoperto che probabilmente questo mio sogno si interromperà a breve. Cause forza maggiore - che purtroppo non posso certo controllare né gestire... l'unica cosa - in un paio di settimane al massimo sarò su un volo diretto nel mio Paese. Forse è anche per questo che - inconsciamente - stanotte non ho dormito molto bene... o magari per via del materasso troppo soffice e confortevole (non sono più abituato)... o forse a causa di un gruppo di spagnoli (ho intuito la lingua nel dormiveglia... magari ricordo male) con bambini che alle 5.00AM hanno iniziato a scorrazzare nella sala d'attesa come fossero stati al parco giochi. Ma non lo sanno che giocando e correndo si rischia di farsi molto male? tipo inciampare inavvertitamente in un piede messo lì fortuitamente e scivolare distesi per metri sul liscio pavimento rischiando di rompersi qualche dentino?... sarebbe un vero peccato. Insomma, molto più saggio stare seduti tranquillamente e parlare a bassa voce, o meglio ancora dormire!

Come si può forse leggere tra le righe, oggi non sono proprio al settimo cielo... no, per niente.
Sono seduto sulle panchina dell'area che si affaccia sulle piste; osservo gli aerei in manovra, quelli che atterrano... quelli che partono... chissà dove sono diretti, su quale cielo straniero voleranno... chissà dove stanno portando i sogni dei loro passeggeri. Per la seconda volta in questi mesi, mi sento triste... sopraffatto da un senso di malinconia... forse di sconfitta. Ciò che ho allontanato volutamente, ciò che non riuscivo più ad accettare me lo ritrovo qui, ancora una volta... a condizionare la mia vita.

Non mi nascondo, non me ne vergogno... da qualche ora, mentre osservo gli aerei in fase di atterraggio e di decollo (in particolare) gli occhi mi diventano lucidi, lo sento, talvolta la vista mi si offusca... non sono pronto a tornare... non desidero affatto tornare. Non ora... forse più in là... se sentirò che lì da dove giungo potrà essere nuovamente la mia casa... e specialmente se sarò IO a deciderlo.
Non così facile saper accettare... fare mio questo Adesso e viverlo serenamente. Poi mi soffermo a riflettere: sono un uomo fortunato, di cosa potrei mai lamentarmi? La vita è ben più dura e talvolta realmente crudele... cosa ne so io? questa è un'inezia... il capriccio di un sognatore errante, di un viaggiatore alla ricerca della sua prossima terra. Faccio tre respiri profondi... ne sono consapevole... "Ah, è così?"... e vado oltre.

Siamo noi che scriviamo le pagine della nostra vita... parola dopo parola... riga dopo riga. Forse talune sono già state scritte, devono solo essere integrate ed "amalgamate" con quelle che siamo in procinto di scrivere. Forse il mio percorso semplicemente è un altro... non è sempre facile scorgere ed interpretare i segnali... ma sono sempre lì, presenti quasi costantemente. Ora sta a me capire, sentire ciò che mi viene presentato... fare mia una nuova condizione e viverla... e magari adattarla ai miei sogni... alla mia essenza.

Penso che anche oggi starò qui. Perché no? Tutto sommato non è poi così male (a parte un po' di mal di schiena). Già tra la prima volta che sono rimasto qui qualche settimana fa e ieri sera, girovagando ho individuato un paio di servizi igienici dove non c'è praticamente nessuno (al Primo piano dell'area partenze) e li puliscono ugualmente più volte al giorno. Stanotte, prima di andare a dormire (bello ironizzare, vero?!) mi sono appunto infilato in uno di quelli più imboscati ed è scattata la fase di pulizia e cura personale: mi sono letteralmente lavato a pezzi, deodorato, massaggiato il corpo col gel all'Aloe. La parte più complessa è stata quella di lavarsi i piedi nel lavandino, operazione che ha richiesto una certa agilità e prestanza atletica - ed equilibrio - che fortunatamente non mi mancano... alla fine di tutto, ovviamente ho pulito e risciacquato accuratamente dove sono passato... un minimo di civiltà ed educazione.

Oggi nel pomeriggio, per proseguire la pratica di cura ed igiene personale (e far passare un po' di tempo), passerò a barba e capelli (che lascerò asciugare all'aperto per evitare qualche malanno a causa dell'aria condizionata); poi vagherò alla ricerca di un'eventuale altra locazione e sistemazione per la notte... magari proprio al punto panoramico, è pulito quindi potrei distendermi col pareo... forse più comodo. Cambierò t-shirt con una di un colore differente per evitare di farsi riconoscere troppo facilmente. Qui ho tutto, non è poi così male... e si fanno incontri interessanti. In questo modo risparmierò almeno 1.000Bth, poi domani credo proprio che andrò in città (sarà il caso)... in seguito deciderò.


Magari potrei chiedere la cittadinanza al Don Mueang... il primo cittadino adottato da un aeroporto. A big hug!

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