Eccomi nuovamente in questa mia
seconda casa in una terra che lentamente sta sostituendo la mia... nella
"pancia", nell'animo.
Sono seduto abbastanza comodamente
si due file di panche che ho accoppiate in modo da creare una sorta di
giaciglio... un piccolo nido dove ho
appena riposto il mio bagaglio, le poche cose che mi porto sempre appresso. Una
specie di piccolo mondo... quasi un microcosmo tutto mio in questo mondo più
grande qual è questo aeroporto: una fucina di incroci di sguardi, di sorrisi...
un porto di gente di ogni dove: cinesi, indiani, europei, thailandesi,
giapponesi... un mélange di etnie, di culture, di comportamenti. Colori che
caratterizzano ciascuno di loro, anzi ciascuno di noi... anch'io faccio parte
di questo universo di anime viaggiatrici, per lo più esploratori di questa
terra provenienti da chissà quale Paese altrettanto affascinante e
coinvolgente.
Talvolta mi soffermo ad osservare:
quanti atteggiamenti così differenti, così "personali"... eppure così
familiari... siamo tutti singoli individui ma siamo così simili... forse
uguali. Mi sembra di vivere ora in una grande famiglia allargata, multietnica:
fratelli e sorelle di variegata
provenienza ed origine riuniti tutti sotto lo stesso tetto... questa sala
d'attesa mi sembra una grande camerata con letti tutti uguali - le sedute in
pelle colore grigio - dove ciascuno ha ricavato un suo ambiente, una spazio tutto
suo... personale; una illusoria parvenza di privacy, eppure condivisa da tutti.
In questa grande casa non manca nulla, davvero... immaginando una surreale ed
ipotetica condizione di vita, qui si potrebbe viverci: cibo e bevande, letti
improvvisati, toilette, corrente elettrica, servizio di vigilanza e di pulizia
inclusi... e molte hostess. Sorridendo mentre lo pensavo, mi sono detto
"Perché no?"... stare qualche giorno a vivere questo aeroporto non solo come viaggiatore ma anche come citizen... potrebbe essere anche questa
un'esperienza suggestiva, sicuramente particolare. Chissà quanto potrei
scoprire, quante persone potrei incrociare e conoscere. Come la guardia ed i
militari armati che mi hanno offerto da fumare all'aeroporto di Hat Yai - nel
Sud della Thailandia - e che mi hanno fatto qualche domanda incuriositi...
oppure i ciclisti che, fermandosi per una sosta a pochi metri da me sotto la
grande insegna dell'aeroporto, così, senza motivo apparente, mi hanno chiesto
di far parte delle loro foto ricordo: un italiano vicino ad una bicicletta da corsa
italiana - Bianchi... spettacolare - in Thailandia.
Adoro viaggiare... spostarmi...
assaporare con anima e cuore ciò che ogni giorno questo mio viaggio di vita mi
offre. Sono qui disteso su questo mio giaciglio e sto pensando seriamente di
prendere domattina il primo volo per una destinazione che mi stuzzica. "Perché no?"...
chissà... vedremo domani cosa mi spingeranno a fare il cuore e il "buon
senso", a volte un minimo in contrasto durante questo mio viaggio... o
cosa potrò permettermi di fare.
L'importante è essere libero... di volare là dove si è
destinati a giungere.
Keep in touch... good night!
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