domenica 27 gennaio 2013

Stray night at the airport 1/2

Eccomi nuovamente in questa mia seconda casa in una terra che lentamente sta sostituendo la mia... nella "pancia", nell'animo.
Sono seduto abbastanza comodamente si due file di panche che ho accoppiate in modo da creare una sorta di giaciglio... un piccolo nido dove ho appena riposto il mio bagaglio, le poche cose che mi porto sempre appresso. Una specie di piccolo mondo... quasi un microcosmo tutto mio in questo mondo più grande qual è questo aeroporto: una fucina di incroci di sguardi, di sorrisi... un porto di gente di ogni dove: cinesi, indiani, europei, thailandesi, giapponesi... un mélange di etnie, di culture, di comportamenti. Colori che caratterizzano ciascuno di loro, anzi ciascuno di noi... anch'io faccio parte di questo universo di anime viaggiatrici, per lo più esploratori di questa terra provenienti da chissà quale Paese altrettanto affascinante e coinvolgente.

Talvolta mi soffermo ad osservare: quanti atteggiamenti così differenti, così "personali"... eppure così familiari... siamo tutti singoli individui ma siamo così simili... forse uguali. Mi sembra di vivere ora in una grande famiglia allargata, multietnica: fratelli e sorelle di variegata provenienza ed origine riuniti tutti sotto lo stesso tetto... questa sala d'attesa mi sembra una grande camerata con letti tutti uguali - le sedute in pelle colore grigio - dove ciascuno ha ricavato un suo ambiente, una spazio tutto suo... personale; una illusoria parvenza di privacy, eppure condivisa da tutti.

In questa grande casa non manca nulla, davvero... immaginando una surreale ed ipotetica condizione di vita, qui si potrebbe viverci: cibo e bevande, letti improvvisati, toilette, corrente elettrica, servizio di vigilanza e di pulizia inclusi... e molte hostess. Sorridendo mentre lo pensavo, mi sono detto "Perché no?"... stare qualche giorno a vivere questo aeroporto non solo come viaggiatore ma anche come citizen... potrebbe essere anche questa un'esperienza suggestiva, sicuramente particolare. Chissà quanto potrei scoprire, quante persone potrei incrociare e conoscere. Come la guardia ed i militari armati che mi hanno offerto da fumare all'aeroporto di Hat Yai - nel Sud della Thailandia - e che mi hanno fatto qualche domanda incuriositi... oppure i ciclisti che, fermandosi per una sosta a pochi metri da me sotto la grande insegna dell'aeroporto, così, senza motivo apparente, mi hanno chiesto di far parte delle loro foto ricordo: un italiano vicino ad una bicicletta da corsa italiana - Bianchi... spettacolare - in Thailandia.

Adoro viaggiare... spostarmi... assaporare con anima e cuore ciò che ogni giorno questo mio viaggio di vita mi offre. Sono qui disteso su questo mio giaciglio e sto pensando seriamente di prendere domattina il primo volo per una destinazione che mi stuzzica. "Perché no?"... chissà... vedremo domani cosa mi spingeranno a fare il cuore e il "buon senso", a volte un minimo in contrasto durante questo mio viaggio... o cosa potrò permettermi di fare.

L'importante è essere libero... di volare là dove si è destinati a giungere.
Keep in touch... good night!

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