giovedì 15 novembre 2012

Lost in Bangkok

Oggi, volendo continuare la mia esplorazione non-turistica di Bangkok, ho deciso di visitare un'area al di là del fiume. Così, dopo la solita abbondante colazione (Thb 100), mi sono incamminato lungo Thanon Phra Athit, ho attraversato un giardino e sono arrivato sulla sponda del fiume.


Ho passeggiato lungo la sponda per un po', superando gli innumerevoli pontili, fino ad arrivare sottto un ponte, così mi sono detto "Beh, lo attraverso e vedo cosa c'è dall'altra parte. Poi costeggio l'altra sponda fino a quel ponte laggiù con i mega tiranti - il Rama VIII Bridge - e torno indietro. Ma sì, facciamoci un bel giretto... magari nei prossimi giorni invece mi prendo una barca."



Il sole oggi picchiava intensamente e di ombra, a parte sotto il ponte, non se ne parlava... in più l'umidità era pesantina (ho dimenticato la mia bottiglia d'acqua). Attraverso il Phra Pin klao Bridge giungendo così dall'altra parte... una cosa che ho notato più tardi è che sotto o appena in prossimità degli accessi ai ponti ci sono giardini e aree pubbliche, le agorà: ritrovo per gli studenti durante il dopo scuola ed i teenagers con lo skateboard (ci sono rampe ed ostacoli), verde pubblico e "sistemazione" di mendicanti.
Il mio senso dell'orientamento mi consiglia di svoltare a destra e di avvicinarmi il più possibile alla sponda del fiume per ritrovare il percorso che lo costeggia... ci provo, ma solo accessi ai pontili per le barche che fanno da taxi. Così, prendo la prima strada che mi sembra ragionevolemte indicata per proseguire l'avvicinamento all'altro ponte - la sua struttura portante imponente che spicca sopra le case mi fa da guida - e mi addentro in una zona poco frequentata da viandanti (è quello che volevo, no?).
In giro nessuno, solo io che grondo sempre più ogni passo che faccio... finalmente intravedo un vicolo che sembra andare nella direzione giusta e mi ci addentro.


questa casa è proprio storta, non è la foto fatta male... e dentro ci vivono
I vicoli sono affascinanti, costeggiati fittamente da edifici - più che altro casette in legno o catapecchie - dove si trova di tutto e di più: attività commerciali, abitazioni private di un solo locale, cani randagi sopiti (per fortuna)... e solo e ovunque thailandesi. Mi accorgo di ciò quando mi rendo conto che sono osservato: spesso solo visi incuriositi del tipo "Cosa ci fa lo straniero qui?", talvolta qualcuno sorridente (ed io rispondo educatamente con un sorriso), altre con sguardi seri (e la cosa mi fa pensare...). Il ponte è sempre lì, il mio faro che mi guida fino alla meta... così proseguo oltre. E i vicoli diventano sempre più stretti... ma quei rarissimi motorini ci passano ugualmente (ovviamente non si preoccupano della tua presenza). 


vendita di ceramiche
Sempre meno gente in giro (già erano pochi!) ma io proseguo... il posto è molto caratteristico ed affascinante ma comincio a pensare di essermi perso. Svolto in un altro vicolo, il percorso sta diventando sempre più articolato, quasi un labirinto.


Vedo una bambina (una visione per il troppo caldo?!) che mi viene incontro e in lontananza altre persone - "Allora c'è qualcuno!" penso con sollievo - e decido di proseguire nella direzione da cui viene la piccola... vorrà dire che da qualche parte questa strada porta (sì, l'ho chiamata strada perché in effetti più larga di quelle percorse fino a quel momento).


In fondo alla strada, un'anziana signora seduta su una panca mi dice qualcosa indicando col braccio dietro di lei... ovviamente io non capisco nulla e le rispondo sorridendo "No thanks!" pensando che volesse vendermi qualcosa e proseguo; passo oltre un cane randagio che, sdraiato a dormire, si pone proprio in mezzo al mio percorso, lo evito, il vicolo si fa sembre più stretto e fa un paio di svolte... dopo cinque minuti giungo al capolinea: vicolo cieco. Così, mesto mesto, torno sui miei passi... peccato che il cane ora è sveglio, mi fissa ed inizia a ringhiare (al detto "Can che abba non morde" ci ho sempre creduto poco). Cavolo! Ho fatto tutte le vaccinazioni consigliate ma non l'antirabbica - "Se non va in mezzo alla giungla o il luoghi con animali selvaggi, in particolare scimmie, non le conviene farla... solitamente la consigliamo solo ai veterinari che vanno per lavoro o ricerca in quei luoghi" - e mi fermo. Lui mi fissa, io cerco di non fissarlo negli occhi - sarebbe peggio - e togliendo molto lentamente le mani dalle tasche dei pantaloni m'incammino facendo finta di nulla. Lo supero (sudando... come un cane) e con nonchalance mi allontano senza correre, lui continua a ringhiare. Incontro nuovamente la signora di prima che sta parlando con altre donne, la saluto con un gesto del capo e proseguo. Alle mie spalle sento ridere... ora capisco cosa voleva dirmi.

Riesco ad orientarmi e ritorno da dove sono venuto. Poi, proseguendo per un altro vicolo, vedo in lontananza una macchina parcheggiata... la luce alla fine del tunnel. E giungo in un luogo "popolato" e circondato da edifici molto colorati, conventi di monaci.



Per farla breve, trovo un 7Eleven dove compro una bottiglia d'acqua per dissetarmi, arrivo al ponte ma prima di attraversarlo mi fermo qualche minuto a riposarmi in un parco lì vicino: bellissimo, curato e pulitissimo (non si può entrare con bottiglie, non si può fumare... così nella maggior parte dei giardini pubblici) con varietà di alberi e fiori dai colori intensi, siepi e cespugli potati con perizia e dal disegno perfetto, il manto d'erba che sembra velluto.



Lungo il tragitto per rientrare alla guesthouse, mi fermo a guardare il menu di un ristorantino, sembra invitante anche se l'ambiente è molto semplice. Ma ci sono Thai che stanno mangiando, il cibo dev'essere buono. Subito si avvicina una signora - credo la proprietaria - che con modi gentili e parlando un ottimo inglese mi chiede se voglio accomodarmi... il suo sorriso mi carica di energia positiva, le rispondo che ora non ho fame ma le prometto che più tardi tornerò. E così faccio, all'ora di cena mi presento: cibo davvero gustoso, ho mangiato due pietanze ottime spendendo Thb 150 (€ 3,75) birra compresa.



Prima di andarmene, la signora - che è anche la cuoca - mi ringrazia ripetutamente, sempre sorridendo; poi, quando le spiego che molto probabilmente tornerò nei giorni a venire, inizia a raccontarmi di lei: dice che lavora da tempo in quel posto, che paga regolarmente ogni giorno (mi fa capire a fatica), sua figlia vive ora in Giappone con un amico e con lei c'è solo suo figlio che l'aiuta... mi dice di tornare ancora e mi saluta con la tipica unione di mani e chinando il capo. Credo proprio che tornerò.

4 commenti:

  1. e' incredibile come dalle foto e da cio' che descrivi riesca a riconoscere alcuni scorci dove siamo stati anche noi..ritornano ricordi, profumi, immagini
    a volte sembra di rimettersi in viaggio
    un abbraccio

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  2. Hola Ceramista,
    grazie per il tuo commento positivo: non è sempre facile riuscire a trasmettere in poche righe ciò che si sta scoprendo e "sentendo". Sei già stato qui, i tuoi suggerimenti e consigli sono quindi ben accetti. Nei prossimi giorni mi sposto al Nord e poi riscendo su Bangkok (in 1 settimana circa) dove mi raggiungerà un caro amico... esploreremo altre zone di questa città e poi un po' di Nord-Est e di isole.
    Thnks a lot!

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  3. sembra che l'accoglienza, sia un'altro aspetto che accomuni la Cina al paese che stai piano piano conoscendo... è bello come nonostante le difficoltà, le persone cerchino di metterti a tuo agio... sicuramente perchè "portiamo soldi" ma soprattutto perchè sono semplicemente... semplici!
    E gli sguardi a me creano costantemente forti emozioni, questo è il bello...

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  4. Buongiorno Capitano,
    hai usato un termine appropriato, semplici: spesso si ha la sensazione che abbiano uno stile di vita e di relazionarsi molto basic e friendly al tempo stesso... sono persone molto semplici e rilassate in tutto ciò che fanno. Questa è una bella cosa... e sta iniziando a contagiarmi, il mio frenetico (anche se non troppo... eheh) stile di vita si sta tarando su ritmi ben più rilassati e "fisiologici".
    Gli sguardi trasmettono molto... nonostante la difficoltà di scambio linguistico (anche l'inglese è parlato a livello basic) a volte basta un'occhiata per recepire... not bad.

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