giovedì 15 novembre 2012

Relax in Bangkok... forzato

Oggi non mi sento molto bene. A dir la verità è già da ieri sera che un accenno di raffreddore ha fatto capolino... stanotte poi è esploso. Inutile dire che l'aria condizionata non aiuta: nei 7Eleven è sparata a manetta, come se avessero paura che il turista rischi di andare in putrefazione prima di pagare... come facciano loro a resistere tutto il giorno chiusi lì dentro con addosso solamente la divisa di cotone a maniche corte, mah! Inoltre, i locali sono quasi tutti aperti sulla strada quindi - ovviamente - non c'è l'aria condizionata... in compenso ci sono ventilatori che sparano aria in tutte le direzioni, trovarsi malauguratamente sulla traiettoria di quei getti vorticanti alla fine non è molto salutare.

Così ho deciso di prendermela comoda, oggi niente avventure in giro per quartieri isolati... libro alla mano, sono andato a piazzarmi su una panchina dei giardini pubblici qui vicino in Thanon Phra Athit; ci ero già passato ieri e mi erano piaciuti perché mi hanno trasmesso un senso di pace e tranquillità... ciò di cui avevo bisogno oggi.


Mi sono sdraiato su una panchina all'ombra di un albero... ho osservato l'altra sponda dove mi trovavo ieri pomeriggio, sembra così tranquilla. Ho letto con piacere perché non c'era in giro nessuno e il silenzio, interrotto di tanto in tanto dallo sciabordare del fiume, conciliava. Sono sempre più convinto che sia davvero un bel libro quello che sto leggendo.



La conferma che oggi non stessi bene, a parte la costante goccia al naso (sembravo un fumetto giapponese), l'ho avuta in due occasioni, la prima mentre mi stavo dirigendo verso il giardino pubblico: ho incrociato due ragazzi che stavano fermi sul marciapiede, probabilmente in attesa dell'autobus... 100 metri più avanti li ho rincontrati nella stessa posizione, sempre davanti a me e sempre in attesa. Ora, o sono in grado di tornare indetro nel tempo e rivivere la stessa situazione (senza saper gestire la cosa, ovviamente)... oppure il sole ha sortito il suo effetto.



La seconda l'ho avuta mentre ero disteso a leggere: improvvisamente, ho sentito l'impulso - o il bisogno - di sedermi e voltarmi. Eccola, seduta a poche decine di metri... stessa fisionomia e profilo, stessi capelli scuri raccolti allo stesso modo quando fa caldo... stessa maglietta a maniche corte colore rosa/fucsia. O lei o una sosia! Mi sono voltato una prima volta verso il fiume pensando di aver visto male... mi rigiro e lei è ancora lì seduta. Incredibile, identica. So che è impossibile o al massimo un mio sogno nascosto (mica tanto poi), ma c'è... il cuore batte come da un po' non faceva più, mi rigiro per distogliere lo sguardo da lei, non voglio certo passare per un tipo che fissa così la gente. Giro la testa un'ultima volta nella sua direzione... non c'è più. Mi guardo intorno, scruto in ogni dove... nessuna traccia, letteralmente volatilizzata.

Anche qui, se ora sono in grado di materializzare le mie fantasie e i desideri più intimi sono molto avanti, sto facendo notevoli progressi nella mia evoluzione.
Bene, ora Skype con un caro amico e poi a nanna... credo di averne bisogno.
Bye!

10 commenti:

  1. quanto spazio per pensare!
    non so se invidiartelo oppure no..
    buon warm-up!

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    1. Caro/a Anonimo,
      in effetti qui non mancano le occasioni per ritagliarsi spazi e momenti di riflessione. Me li concedo anche, ho tutto il tempo per visitare, conoscere, "assorbire" e valutare. Mi sento un privilegiato - sicuramente - non è forse da tutti potersi concedere spazi al di fuori della solita routine e quotidianità. Per me è fondamentale poterlo fare... troppo spesso, non ci viene concesso né il tempo né il luogo opportuni per fermarci... e pensare. A volte non li cerchiamo realmente, addicendo scuse e priorità che poi non sono tali. Così, si rischia di crearsi condizionamenti che portano a scelte e considerazioni errate, e talvolta le subiamo anche (ci sono passato). Invidiarmi o meno questa opportunità? Non saprei dirti... io sono così, dipende dal singolo. Ho il lusso di poterlo fare qui ora, ma al tempo stesso sto "rischiando" tanto, forse tutto: non so bene dove mi porterà questo viaggio e le mie riflessioni. Cmq, non è necessario andare lontano e in luoghi nuovi per regalarsi spazi per pensare... certo, in determinati momenti della vita di ciascuno può aiutare e/o dare lo stimolo giusto (quello efficace)... ma non è fondamentale. Ciascuno di noi ha il proprio spazio di riflessione... è dentro di noi, basta volerlo realmente. Grazie!

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  2. Ahahahah, gli sbalzi di temperatura! eh, dovrai farci l'abitudine... dopo un'estate all'insegna di "ghiacciaie" per i condizionatori tenuti al massimo e di un inverno che è appena cominciato, senza termosifoni (in Cina non è ancora diffuso), mi accorgo di quanto sia difficile "temprare" il proprio corpo... certo gli eccessi non fanno bene... un consiglio, se inizi ad avere "visioni" forse non è solo questione di temperature... vai traquillo che anche io ne ho, sopratutto a sfondo "culinario"...

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  3. Un suggerimento: se non l'hai già fatto, scaricati sul cellulare Google Translator, è formidabile... con Android è possibile... se ti và poi mandami anche un pm con il tuo numero di cellulare!

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  4. Già, mi dovrò abituare agli sbalzi termici; ma ora mi sono fatto più furbo, se ho un ventilatore puntato contro chiedo gentilmente (con un gran sorriso!) di spegnerlo... o prendo l'iniziativa e tiro il cordino di accensione/spegnimento.
    Inoltre, se devo entrare in un 7Eleven, scruto all'interno ed entro quando vedo che non ci sono persone in coda alla cassa... così riduco al minimola mia permanenza in quelle ghiacciaie.
    In effetti, ho installato il traduttore sullo smartphone: è notevole (per ciò che devo fare io), sono riuscito ad imparare qualche vocabolo thai... e spesso, quando rispondo a qualcuno, noto l'espressione stupita e di piacere alla mia risposta. conosco due/tre vocaboli ma con l'esercizio andrà sempre meglio.
    ขอบคุณ
    (significa "grazie"... la pronuncia è più o meno "cap cuun" con la "a" chiusa e la seconda parte con pronuncia leggermente in calare)

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Ovviamente commetto già i primi errori di pronuncia: "grazie" si pronuncia "cop cuun cap"... il "cap" finale è d'obbligo perché è un uomo a dirlo. Ve beh, quanto devo imparare ancora...

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  5. Se hai notato, ma il traduttore ha varie funzioni, tra cui la traduzione vocale, la lettura e traduzione di testi tramite la fotocamera e anche la traduzione dei messaggi... insomma molto comodo per noi "argonauti"...
    In cinese grazie si scrive xiè xie 謝謝 e se vuoi rispondere, usi bú yòng xiè 不用谢 dove "bú" è la negazione... è come il nostro, "non c'è di che" o "prego" ma letteralmente è "non è necessario ringraziare"...

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  6. Una curiosità, per caso come cellulare usi un HTC One S? e sempre per caso in data 10/11 hai recensito Google Translator con un "Molto comodo!"...?
    Se si, ti ho beccato!

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    1. Ovviamente non mi ero accorto della possibilità di tradurre tramite fotocamera... grazie per l'informazione, domani proverò. Spesso lo uso per "ripassare" qualche vocabolo che in teoria dovrei già conoscere... ma l'errore di fonetica è spesso dietro l'angolo.
      No, non sono io che ha recensito il software.
      A presto!

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